Il pneumatico per funzionare correttamente ha bisogno di essere regolato ad una determinata pressione (stabilita dal costruttore del veicolo), che nel tempo tende a diminuire in modo naturale.
Avere pneumatici sgonfi significa accelerarne il processo di usura ed aumentare i consumi di carburante e dunque anche l’inquinamento dell’aria che respiriamo.
Senza contare che pneumatici particolarmente sgonfi, potrebbero anche arrivare a compromettere la guida dell’auto, in quanto la vettura perde la sua capacità di aderenza e, per esempio, di mantenere la traiettoria impostata.
E’ pertanto necessario effettuare controlli periodici per ripristinare la corretta pressione dei pneumatici. Ma ogni quanto tempo controllare la pressione? Almeno una volta al mese e comunque sempre prima di partire in auto per un lungo viaggio. Attenzione, non bisogna dimenticare di  controllare sempre anche la pressione della ruota di scorta!
Ma qual è la corretta pressione? Si trova indicata nel libretto di uso e manutenzione e anche  sul fianco della portiera del conducente dell’auto o all’interno dello sportello carburante.

Durante l’utilizzo i pneumatici si usurano. Quando l’usura supera un certo limite è necessario sostituirli, perché le loro prestazioni calano drasticamente.
Quando si può considerare usurato un pneumatico?
La legge prescrive di sostituire i pneumatici quando il battistrada ha raggiunto lo spessore di 1,6mm. E’ opportuno tenere conto che un pneumatico estivo nuovo ha uno spessore di circa 8 mm e uno invernale anche maggiore. Lo spazio di frenata su bagnato aumenta esponenzialmente al di sotto di  questi valori.
Come si fa a vedere se il battistrada rispetta ancora i termini di legge?
Tutti i pneumatici hanno degli indicatori di usura all’interno degli incavi del battistrada.
Trovarli non è difficile: in corrispondenza di ogni fila di indicatori, troverai sul fianco del pneumatico un simbolo che ti aiuterà nell’individuazione.
Quando la superficie del battistrada è alla stessa altezza degli indicatori di usura, significa che il battistrada ha raggiunto 1.6 mm di spessore e il pneumatico va immediatamente sostituito.

Inoltre, la comparsa di un rigonfiamento sul fianco è il segnale inequivocabile di un danno irreparabile alla carcassa del pneumatico. Tale danno è generalmente causato da urti accidentali contro marciapiedi, ostacoli presenti su strade dissestate, buche.

I pneumatici non sono tutti uguali, non solo per misura e per qualità costruttiva, ma anche per le differenze che esistono nel disegno del battistrada. In particolare esistono tre tipologie.
Il pneumatico simmetrico, così chiamato perché adotta il medesimo disegno sulla parte interna ed esterna del battistrada.
Il pneumatico direzionale, che presenta una direzione di rotolamento, indicata sul fianco del pneumatico. I solchi obliqui su entrambi i lati convergono al centro formando il tipico disegno a freccia. Si presta molto bene a combattere il fenomeno dell’aquaplaning, grazie alle ottime caratteristiche in termini di espulsione dell’acqua.
Infine, vi è il pneumatico asimmetrico, il cui nome deriva dal fatto che il disegno della parte interna del battistrada è differente da quello della parte esterna.
Questa differenza permette una funzione diversificata del pneumatico: la parte esterna, meno intagliata, ottimizza l’appoggio in curva, mentre la parte interna, con un maggior numero di scanalature, consente di ottenere il massimo drenaggio dell’acqua.
Sul fianco dei pneumatici asimmetrici è sempre presente una scritta che indica il lato interno e quello esterno.

Inoltre, i pneumatici si differenziano anche tra estivi ed invernali. Queste due tipologie devono garantire delle prestazioni ottimali in condizioni differenti. I pneumatici invernali sono progettati per offrire eccellenti prestazioni alla basse temperature, su strade asciutte, bagnate, ghiacciate, fangose e innevate e comunque al di sotto dei 7°.
Ad esempio, in caso di frenata su fondo bagnato a 90km/h lo spazio di arresto con pneumatici invernali risulta inferiore di ben sette metri rispetto alla stessa vettura equipaggiata con pneumatici estivi, mentre nel caso di fondo innevato a 50Km/h la differenza è addirittura di 37 metri.
I pneumatici estivi devono dar prova di eccellenti prestazioni con temperature fino a 40° su strade asciutte e bagnate.

(Testato da Goodyear Innovation Center Luxembourg; auto Golf V 2.0 FSI, misura pneumatico 205/55/R16 91H per l’invernale e 91 V per l’estivo).

Quando è arrivato il momento di cambiare i pneumatici la prima cosa importante da tenere in considerazione è la misura.
Oltre a quella attualmente montata sull’auto, bisogna sapere che è possibile montare anche altre misure. Per sapere quali sono ammesse, è sufficiente leggere la carta di circolazione, dove è possibile trovare indicate tutte le misure omologate per l’auto.

Cosa indicano i codici sul fianco del pneumatico:
205: la larghezza in mm.
55: rapporto percentuale tra larghezza del battistrada e altezza del fianco
R: Radiale (tipologia di costruzione del pneumatico)
16: diametro del cerchio in pollici
91: indice di carico (indica il carico massimo che il pneumatico può sopportare)
H: indice di velocità (indica la velocità massima alla quale il pneumatico può viaggiare).

Non è possibile montare nuovi pneumatici con indici inferiori a quelli indicati sulla carta di circolazione. Una volta scelto i nuovi pneumatici è importante far eseguire il montaggio e l’equilibratura da un professionista esperto e dotato di macchinari moderni, precisi e sottoposti a controlli periodici regolari. Un montaggio o un’equilibratura non effettuati ad arte possono essere la causa di disturbi di guida, come vibrazioni e fastidiosi tiraggi dell’auto.

Nel 2012 l’Unione Europea introdurrà l’etichettatura dei pneumatici che riporterà informazioni relative alle tre caratteristiche più importanti delle prestazioni del pneumatico: risparmio carburante, prestazioni di aderenza su bagnato e rumore esterno di rotolamento.

Gli indici riportati sulle etichette saranno valutati da un unico ente di certificazione per tutti i costruttori.
Questo garantirà uniformità di giudizio e la possibilità da parte dell’utente finale di individuare il pneumatico più adatto alle proprie esigenze.

Risparmio di carburante
La resistenza al rotolamento ha effetti diretti sul consumo di carburante. Con una resistenza a rotolamento ridotta, il pneumatico consuma meno energia e pertanto il consumo di carburante e l’emissione di anidride carbonica risultano ridotti.
La resistenza al rotolamento è espressa in livelli che vanno da A a G dove A indica le prestazioni più alte e G quelle più basse. 

Aderenza sul bagnato
I pneumatici con una miglior aderenza garantiscono una riduzione della distanza di frenata su fondo bagnato, un importante fattore di sicurezza durante la guida in caso di pioggia il livello di aderenza sul bagnato di un pneumatico è segnalato con lettere che vanno dalla A alla G, dove A indica le prestazioni più alte e G quelle più basse. 

Rumorosità esterna
Il livello di rumorosità esterna di un pneumatico è espresso in decibel ed è affiancato da un simbolo raffigurante una, due o tre onde sonore per l’etichetta della Commissione Europea Tre onde nere indicano le prestazioni peggiori.